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Biodanza

Biodanza Sistema Rolando Toro Araneda

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La base concettuale della Biodanza si è sviluppata attraverso una profonda riflessione sulla vita e nelle sue caratteristiche essenziali infatti ha integrato ed integra studi di antropologia, biologia, artistici, psicologici per rendere la tecnica sempre più coerente e puntuale rispetto agli scopi di sviluppo umano che vuole raggiungere. 

Più recentemente gli studi neurologici in genere e quelli delle neuroscienze in particolare hanno confermato le intuizioni che sono alla base del suo Modello Teorico  e che hanno dato avvio a questa disciplina.  

La Biodanza è un sistema esperienziale che combina musica, movimento e incontro per favorire lo sviluppo umano e la crescita personale. 

La sua  metodologia si articola sull'integrazione tra musica, movimento e “vivencia”(vedi oltre).

 

La disciplina Biodanza è un sistema organico finalizzato alla “integrazione umana”. Parte dalla considerazione che ogni essere umano si trova immerso nella vita (Bios) quindi  ciascun individuo entra in relazione con la triplice funzione dell' integrazione: del sé, con l’altro e con l’ambiente che lo circonda.

La Biodanza si propone come scopo essenziale di stimolare lo sviluppo dell' affettività, spesso perturbata nell' uomo moderno, mediante la "rieducazione affettiva"ossia  la riscoperta di quella forza originaria che ha caratterizzato le prime fasi della vita.

Lo strumento principale di questa “rieducazione” e la “vivencia” termine mutuato dalle felici intuizioni del filosofo Wilhelm Dilthey (in tedesco:  Erlebnis = vissuto ) con il quale si designa la  grande intensità del vissuto di un individuo nel momento.
La “vivencia”  è in relazione  alla conoscenza e alla consapevolezza perché il primo contatto per comprendere, intuire la realtà è l'esperienza.

La vivencia conferisce all'esperienza soggettiva di ogni singolo individuo la qualità esistenziale del vissuto "qui ed ora". La vivencia è esperienza effimera di pienezza e di sicurezza, un'esperienza istintiva, vale a dire spontanea, pre-verbale.

La musica, il movimento spontaneo da essa indotto e le emozioni correlate inducono “vivencie” positive che “educano, stimolano la crescita” e rinforzano le risorse possedute dal partecipante.

Rolando Toro, ideatore della Biodanza,  paragona la vivencia all'acqua che scaturisce da una fonte e sorge con spontaneità e freschezza.

 Le esperienze proposte attraverso gli esercizi, con  il supporto essenziale della musica, aumentano la resistenza allo stress, e la vitalità, migliorano la comunicazione affettiva e riscattano il legame originario con la natura. 

Ogni singolo esercizio   è finalizzato all'induzione di una vivencia  specifica, il cui scopo è quello di favorire  il processo di integrazione e sviluppo umano.

Ognuno degli esercizi, inoltre, stimola:

  • movimenti e gesti spontanei pieni di significato

  • espressione di emozioni, sentimenti, affetti, tonalità di base elicitati da quella specifica musica e dalla esperienza di quel preciso movimento spontaneo.

  • la possibilità di sperimentare quanto sopra individualmente, in coppia e in gruppo.

  • Di far parte di un gruppo che accoglie, non giudica, sostiene, condivide empaticamente il percorso di ogni componente.

 

Ogni sessione, incontro ha una sua curva fisiologica precisa che garantisce la crescita dei singoli partecipanti in un ambiente arricchito dalla musica, dalla danza spontanea, dalle positive relazioni con gli altri e dalla costruttiva presenza del gruppo.

Il susseguirsi delle sessioni è improntato al principio della gradualità per cui gli esercizi proposti divengono sempre più intensi in funzione della crescita del gruppo e di ogni partecipante.

La Biodanza non ha uno scopo terapeutico ma incide sul benessere psicofisico della persona ed è “personalizzabile” a seconda del destinatario e delle sue necessità: adulti, anziani, bambini, affetti da dipendenze, disagio psichico, in supporto al processo di guarigione da patologie sanitarie o sociali,ecc. per ognuna delle quali ha una sua specifica applicazione o specializzazione.

E’ indicata anche negli ambienti di lavoro con uno scopo preciso di riduzione dello stress da lavoro correlato, aumento della “attenzione, consapevolezza” del sé, dell’altro e del gruppo di lavoro necessaria a sviluppare le proprie mansioni in un contesto migliorato di relazioni comunicative efficaci. 

Per le professioni di cura ha, infine, la possibilità di aumentare “la cassetta degli attrezzi” necessari per un giusto equilibrio tra i vissuti interni dell’operatore e il “disagio, il dolore, la grave fatica” di cui è portatore l’utente/cliente.

 

Le origini della Biodanza 

risalgono ai primi anni sessanta, quando lo psicologo ed antropologo cileno Rolando Toro Araneda  lavorava presso l'ospedale psichiatrico dell'Università di Santiago del Cile

Nel 1965 inizia a sperimentare l'uso della danza con pazienti in cura psichiatrica

Rolando Toro estese applicazione e ricerca fuori dell'ambito clinico con gruppi di persone sane, strutturando nel 1966 un modello teorico e una metodologia basata sull'associazione musica-movimento -vivencia  con l'obiettivo di creare risposte psicofisiche ed emotive specifiche, immediate e capaci di indurre cambiamenti salutari nell'individuo.

Nel 1970 gli fu chiesto di creare la prima cattedra di “Psicodanza” presso la Pontificia Università Cattolica del Cile; egli in seguito modificò tale denominazione in “Biodanza”.

Biodanza

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